Ipocondria e somatizzazioni
L’ipocondria, o ansia per la salute, è certamente il disturbo emotivo più sottovalutato e trascurato; a fronte del grande numero di persone che ne soffrono, solo una piccola minoranza trova una risposta appropriata ed efficace alla propria sofferenza, che è reale e spesso anche grave, e al bisogno di stare bene. Si stima che dal 3% al 10% della popolazione generale soffra di grave ansia per la salute e la quota è ancora più alta tra i pazienti che si rivolgono frequentemente al medico di famiglia.
Il termine ipocondria ha assunto nel tempo delle connotazioni negative e molte persone pensano a chi soffre di tale disturbo come a un “malato immaginario” o come a qualcuno che trae gratificazione dal presentarsi agli altri come ammalato. La realtà invece è molto diversa. Chi soffre di ipocondria è spesso veramente molto sofferente poichè teme di essere affetto o di poter morire per qualche terribile malattia. Questo termine viene pertanto spesso rifiutato da chi ne soffre, rendendo così difficile stabilire una soddisfacente relazione terapeutica. A causa di queste implicazioni negative della parola ipocondria, negli ultimi anni si è perciò sempre più diffusa l’espressione disturbo d’ansia per la salute (health anxiety).
L’ultima edizione del DSM, il DSM-5, ha recepito tali difficoltà e al termine Ipocondria, presente fino all’edizione precedente (DSM-IV), ha sostituito le diagnosi di Disturbo da ansia di malattia (o per la salute) e Disturbo da sintomi somatici. Entrambe le diagnosi condividono il criterio comune rappresentato da una elevata ansia per la salute; il disturbo da sintomi somatici viene diagnosticato quando sono presenti anche significativi sintomi somatici, mentre se i sintomi somatici sono minimi e l’individuo è principalmente preoccupato dall’idea di essere malato viene posta la diagnosi di disturbo d’ansia da malattia.
La comprensione psicodinamica classica dei disturbi da conversione – la più drammatica delle condizioni somatoformi – li descriveva come rappresentazioni simboliche di conflitti inconsci. Un conflitto relativo al vedere qualcosa poteva esprimersi per mezzo della cecità; un impulso sessuale aggressivo o proibito avrebbe potuto prendere la forma di una paralisi fisica. Nelle culture occidentali contemporanee, i sintomi somatici che sembrano semplici rappresentazioni simboliche di conflitti inconsci sono diventati relativamente rari. Inoltre, alcune condizioni che in passato sarebbero state attribuite a conflitti inconsci attualmente sono considerate di natura post traumatica.
Il fatto che i pazienti che soffrono di sintomi complessi dalle origini ancora poco chiare (per es. la sindrome da fatica cronica, la sindrome da colon irritabile, la fibromialgia) siano spesso attratti da gruppi politici, di autoaiuto o di sostegno lascia pensare che molte persone che soffrono di queste condizioni non credano che la comunità medica le prenda davvero in considerazione. Un altro problema importante è quello del tornaconto secondario della malattia. La comprensione di qualsiasi disturbo somatoforme dovrebbe implicare un’analisi dei benefici associati alla malattia (per es. alcune persone possono percepire che l’unico modo per soddisfare il proprio bisogno di dipendenza è quello di assumere il ruolo di malato). Le motivazioni connesse ai bisogni secondari sono quasi sempre inconsce e dovrebbero essere affrontate con tutto il tatto di cui si dispone.
I cluster sintomatici espressi per mezzo del corpo implicano una vasta gamma di disturbi generalmente a danno:
– dell’apparato gastrointestinale (ad esempio: gastrite, colite, ulcera)
– dell’apparato cardiocircolatorio (ad esempio: tachicardia, aritmia, ipertensione)
– dell’apparato respiratorio (asma, iperventilazione)
– dell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce, anorgasmia, enuresi)
– della pelle (psoriasi, acne, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea, sudorazione eccessiva)
– del sistema muscolare (cefalea, crampi, torcicollo, mialgia, artrite).
Gli stati affettivi di dei pazienti che presentano somatizzazioni includono la sensazione caratteristica per cui “c’è qualcosa che non va nel mio corpo”. Questa lamentela può essere specifica, per esempio un dolore o qualche altro tipo di sintomatologia. come “il mio corpo è troppo grasso”. Lo stato soggettivo varia: dalle persone che sono preoccupate e ipervigili e reagiscono con angoscia intensa, a quelle che presentano variazioni probabilmente normali nelle sensazioni interne, a quelle che mostrano un’apparente mancanza di angoscia e preoccupazione. Gli stati somatici includono i correlati fisici dell’ansia, come l’accelerazione del battito cardiaco, l’aumento della pressione sanguigna e tensioni muscolari che hanno origine dal dolore. Queste risposte del sistema nervoso autonomo sono parte della reazione di attacco/fuga.
Fonti:
American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione. DSM-5. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2015
Lingiardi V., McWilliams N., (a cura), PDM-2. Manuale diagnostico psicodinamico. Raffaello Cortina, Milano, 2018.
Leveni D., Lussetti M., Piacentini D., Ipocondria, ansia per le malattie e disturbo da sintomi somatici. Edizioni Centro Studi Erickson, 2017.