Disturbi di personalità
Per affrontare adeguatamente il tema dei Disturbi di Personalità dobbiamo innanzitutto definire il concetto di personalità. La personalità è ciò che si è, non ciò che si ha. Di certo comprende più di quanto si possa vedere esaminando solamente il comportamento di una persona. Indipendentemente dai problemi specifici che li spingono a chiedere aiuto, molti pazienti, nel corso della psicoterapia, finiscono per rendersi conto che quello che stanno cercando di cambiare è strettamente legato a ciò che essi stessi sono. Uno dei punti di forza della tradizione psicodinamica è proprio l’attenzione dedicata allo studio della personalità e della sua struttura. Per un terapeuta psicodinamico comprendere l’individuo e il suo sviluppo può essere più importante che comprendere disturbi specifici o padroneggiare determinate tecniche. Di conseguenza durante le sedute di psicoterapia sarà più utile farsi un’idea della personalità del paziente, valutando i suoi punti di forza e di debolezza e il suo funzionamento globale, cercando solo in un secondo momento di collocare all’interno di quel contesto i sintomi riferiti dal paziente.
Il modo in cui ognuno di noi cerca abitualmente di adattarsi alle esigenze della vita e di tenere a bada l’ansia, il dolore e le minacce all’autostima è un aspetto molto importante della personalità. Ognuno di noi si differenzia per il modo in cui si adatta alle circostanze e si difende dalle minacce, e anche per la capacità di integrare in modo fluido questi tentativi nella vita di tutti i giorni. Quando questi modi abituali di pensare, sentire e agire contribuiscono a farci vivere una vita che ci piace, a godere di relazioni reciprocamente soddisfacenti e perseguire obiettivi personali e sociali, non c’è alcun problema. Ma se continuano a causare dolore a noi stessi o agli altri, o diventano fonte di preoccupazione o si fanno troppo pervasivi, allora possono costituire un disturbo di personalità.
Nell’analizzare la personalità di un individuo, lo psicoterapeuta psicodinamico pone l’accento sulla valutazione di alcune capacità specifiche:
- vedere se stessi e gli altri in modi articolati, stabili e precisi (identità);
- mantenere relazioni intime stabili e soddisfacenti (relazioni oggettuali);
- fare esperienza dentro di sè, e percepire negli altri, l’intera gamma degli affetti appropriati a una certa età (tolleranza degli affetti);
- regolare impulsi e affetti in modi che favoriscono l’adattamento e la soddisfazione, con un ricorso flessibile a difese o strategie di coping (regolazione degli affetti);
- funzionare secondo una sensibilità morale coerente e matura (integrazione del Super-io, dell’Io ideale e dell’ideale dell’Io);
- comprendere, anche se non necessariamente conformarsi a, le nozioni convenzionali di ciò che è realistico (esame di realtà);
- rispondere in modo positivo agli stress e riprendersi da eventi dolorosi senza difficoltà eccessive (forza dell’Io e resilienza).
Al livello sano di organizzazione della personalità un individuo possiede tutte queste caratteristiche.
Nonostante siano in possesso, in grado più o meno sufficiente, di tutte queste capacità, gli individui con disturbi di personalità di area nevrotica presentano una certa rigidità. In altre parole, tendono a rispondere ad alcuni stress con una gamma limitata di difese e meccanismi di coping. Al di fuori dei loro specifici ambiti di difficoltà, le persone di livello nevrotico possono avere una buona storia lavorativa, mantenere relazioni soddisfacenti con gli altri, tollerare affetti disforici ed essere capaci di cooperare in una psicoterapia. I pazienti di livello nevrotico spesso arrivano in terapia dopo aver sviluppato un’idea plausibile delle cause dei loro problemi e stabiliscono un’adeguata alleanza terapeutica con il clinico.
Le persone con un’organizzazione di personalità di area borderline, al contrario, tendono ad avere difficoltà relazionali ricorrenti, incapacità di intimità emotiva, problemi lavorativi, periodi di angoscia e di depressione e una vulnerabilità alle dipendenze, come quella dal gioco d’azzardo, dal cibo, da internet. Sono persone a rischio per comportamenti impulsivi e spericolati, eccessivi e autolesionistici.
Sottolineando ancora una volta che le “categorie” rappresentano prototipi che nessun singolo paziente può incarnare in modo esatto, e che le varie personalità che si osservano nel setting clinico probabilmente non sono un campione rappresentativo delle personalità in generale, i disturbi di personalità di cui più frequentemente mi occupo sono i seguenti.
PERSONALITA’ DEPRESSIVE
PERSONALITA’ DIPENDENTI
PERSONALITA’ ANSIOSO-EVITANTI
PERSONALITA’ FOBICHE
PERSONALITA’ OSSESSIVO-COMPULSIVE
PERSONALITA’ ISTERICO-ISTRIONICHE
PERSONALITA’ NARCISISTICHE
PERSONALITA’ BORDERLINE